Lucca
aperta
Ti chiediamo fiducia per partecipare insieme, attivamente,
all’amministrazione del territorio e dei nostri beni comuni.
Rendiamo Lucca una città aperta.
Partecipa con noi.
Scopri le nostre proposte in pillole e Scarica il Programma Elettorale.
RIGENERAZIONE
Rigenerazione degli edifici e delle aree dismesse della città con destinazioni d’uso d’interesse collettivo e salvaguardia della proprietà pubblica
Gli edifici e le aree dismesse della Città di proprietà pubblica dovranno essere rigenerati con nuove destinazioni d’uso a prevalente interesse collettivo e mantenere la proprietà pubblica.
Le destinazioni dei beni comuni pubblici devono essere determinate in ragione di un progetto complessivo di sviluppo basato sui bisogni e sugli indirizzi di miglioramento della
qualità della vita della comunità.
Basta improvvisazioni. Basta progetti estemporanei non coordinati per inseguire “opportunità” derivanti dai bandi di finanziamento. Occorre sapere prima dove vogliamo andare e predisporre linee d’indirizzo condivise per approntare progetti organici e coerenti ed essere pronti per cogliere i finanziamenti pubblici, coinvolgendo gli operatori privati.
È necessario concorrere al conseguimento delle erogazioni pubbliche in forza di una concreta progettualità, sulla cui base vanno perseguiti e coltivati i rapporti di collaborazione con i soggetti privati.
Non si deve delegare a terzi la politica urbanistica cittadina: spetta alla Pubblica Amministrazione, dopo aver coinvolto la comunità nelle scelte, decidere le funzioni e le modalità per rigenerare il patrimonio comune e predisporre i progetti necessari.
Segue»
«Chiudi
RIQUALIFICAZIONE URBANISTICA PER UNA CITTÀ PIÙ VIVIBILE
Le opportunità offerte dal PNRR permettono di sviluppare una progettualità condivisa per rispondere al fabbisogno di nuove residenze con l’obiettivo di decongestionare i quartieri più affollati; riorganizzare la rete stradale e ciclopedonale; tracciare nuovi percorsi tranviari; connettere i corridoi del verde pubblico e privato.
Le dinamiche in corso richiedono progettualità e flessibilità per rispondere alle nuove esigenze ed opportunità che potranno prospettarsi.
La Pubblica Amministrazione in carica, a fine mandato, ha adottato un Piano Operativo privo di visioni e strategie di sviluppo. Il nuovo Piano Operativo è fondato su presupposti teorici, declinati in maniera manichea e formale, che lo rendono rigido e non adatto ad un momento di innovazione e incertezza, quale quello che appare configurarsi nel dopo Covid e in vista delle opportunità offerte dal PNRR.
Le contraddizioni che emergono fra le aspettative enunciate, e le effettive possibilità di realizzarle, impongono una riflessione che, con l’esame delle osservazioni, permetta un salto di qualità progettuale. L’obiettivo è raggiungere una visione identitaria condivisa, che trovi la sintesi in uno strumento profondamente modificato, in grado di permettere la reale possibilità di sviluppo e riordino del territorio comunale.
Occorre partire dal reale fabbisogno di nuove residenze, che dovrebbe essere monitorato con uno specifico censimento del patrimonio edilizio esistente, del suo grado di conservazione e di utilizzazione, nonché della sua prospettiva di vita. Questa è una azione necessaria per avviare un processo radicale di ristrutturazione urbanistica, che preveda la possibilità di demolire e ricostruire con trasferimento di volumetria e perequazione edilizia. L’obiettivo è riprogettare le parti dei quartieri extraurbani più congestionate; riorganizzare la rete stradale e ciclopedonale; tracciare nuovi percorsi tranviari; connettere i corridoi del verde pubblico e privato.
Segue»
«Chiudi
CENTRO STORICO DA VALORIZZARE E SALVAGUARDARE
Occorre promuovere una qualità diffusa degli interventi di trasformazione stabilendo obiettivi e regole appropriate, condivise con i commercianti, gli imprenditori e la comunità.
Il progressivo incremento turistico nel Centro Storico ha provocato una tendenza diffusa ad effettuare trasformazioni improprie, che hanno depauperato il valore intrinseco dell’ambiente, a scapito, spesso a danno, della comunità.
La città non deve continuare a seguire questa pericolosa china verso una deriva turistica di bassa qualità e un’offerta commerciale indiscriminata, che dequalifica l’identità cittadina. Tutti siamo concordi che per conservare la qualità e l’attrattiva del centro storico è necessario riportare vita attiva all’interno delle mura urbane con: nuovi residenti, scuole, uffici pubblici e laboratori, utili a recuperare le funzioni e la vivibilità nel corso dell’intero anno.
Occorre promuovere la qualità diffusa degli interventi di trasformazione, stabilendo obiettivi e regole appropriate, condivise con i commercianti, gli imprenditori e la comunità.
Si deve lavorare a uno specifico progetto di recupero della residenza dentro le mura, partendo dal censimento delle abitazioni inutilizzate e agire con incentivi e agevolazioni, per rendere più vantaggioso locare a lungo termine, piuttosto che a uso turistico.
L’accesso veicolare dei residenti e dei mezzi di lavoro dovrà essere razionalizzato, predisponendo i servizi e i parcheggi per i residenti.
I parcheggi esterni alle Mura dovranno essere implementati e scontati, dotati di stalli per biciclette e monopattini (bike sharing) e collegati al Centro Storico sia con piccoli mezzi elettrici a tariffa agevolata, sia con percorsi pedonali meccanizzati protetti, che passano sotto la circonvallazione.
Segue»
«Chiudi
TUTELA DEL VERDE PUBBLICO
Tutela del Verde Pubblico, per una corretta pianificazione, progettazione e gestione degli spazi verdi al fine di proteggere il patrimonio arboreo della città e rendere partecipe la cittadinanza nella gestione e valorizzazione del bene comune.
Il patrimonio arboreo pubblico e privato della città di Lucca è un bene comune da tutelare. Fornisce servizi ecosistemici diffusi e contribuiscono a superare le criticità climatico ambientali, che affliggono i nostri insediamenti nell’ottica dello sviluppo sostenibile, nonché a migliorare complessivamente la qualità urbana.
Le piante hanno un valore ecosistemico e ambientale, per cui la rimozione radicale di gruppi di piante o filari, anche se effettuati in funzione di un successivo reimpianto, non soddisfa il criterio di gradualità delle trasformazioni, che deve essere utilizzato nelle aree urbane e ancor più in quelle con rilevanza storico paesaggistica.
Occorre predisporre un progetto integrato di potenziamento e manutenzione del verde urbano; programmare una serie di interventi coordinati nei quartieri; realizzare interventi di forestazione urbana e le reti di connessione ecologica delle aree verdi pubbliche e private con una prospettiva a medio lungo termine.
La Pubblica Amministrazione deve formulare un programma di rinnovamento del patrimonio arboreo che abbia una prospettiva temporale e che preveda la graduale sostituzione di alberi in fase di senescenza, preservando con cure periodiche, per quanto possibile, gli impianti arborei monumentali.
La Legge 14 gennaio 2013, n.10 Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani, pur non essendo prescrittiva, affronta il tema del verde pubblico in modo sistemico e sollecita le amministrazioni comunali a utilizzare risorse e strumenti tecnici idonei per una corretta pianificazione, progettazione, gestione degli spazi verdi al fine di massimizzarne i benefici ambientali e minimizzare i rischi.
Le Linee guida della stessa Legge prevedono: il censimento del verde, il piano comunale del verde, il regolamento del verde e il bilancio arboreo, in una visione d’insieme per poter effettuare una idonea progettazione e manutenzione, includendo la formazione continua degli operatori.
Tutti gli interventi devono essere affrontati con un approccio metodologico interdisciplinare e una progettazione integrata, sia sul piano tecnico sia comunicativo, al fine di rispondere al coinvolgimento attivo della cittadinanza nella gestione e valorizzazione partecipata del bene comune.
Segue»
«Chiudi
COLLEGAMENTI ALTERNATIVI CON L’AREA VASTA
Collegamenti veloci tra Lucca, la sua piana e le aree di interscambio logistico. Migliorare la mobilità tra Lucca – Pisa – Livorno.
I nuovi scenari e le nuove prospettive che caratterizzano l’area vasta della Toscana Ovest (tre capoluoghi di provincia con due poli secondari, Viareggio e Pontedera; aree interconnesse con circa 700.000 abitanti) devono fornire molte risposte alle esigenze dell’economia di Lucca e del suo territorio.
Il superamento della Toscana a due velocità si sta caratterizzando come un problema molto discusso. Le risposte che stanno emergendo cambieranno in maniera sostanziale l’attuale situazione della infrastrutturazione e mobilità dell’area Lucchese: il collegamento veloce ferroviario fra Pisa e Firenze, il potenziamento dell’aeroporto Galilei, l’avvio dei lavori della Darsena Europa e l’inserimento nella mappa delle infrastrutture considerate rilevanti a livello comunitario del corridoio Marsiglia – Livorno, sono le novità dei prossimi anni.
In questa prospettiva la mobilità delle merci ha un impatto notevole. Il contesto dell’area vasta è in evoluzione: la realizzazione della Piattaforma Europa, i nuovi raccordi ferroviari Porto – Interporto e gli interventi sulle vie navigabili (canale dei Navicelli e Scolmatore dell’Arno), aprono a nuovi possibili collegamenti fra Lucca, la sua piana e le aree di intercambio logistico.
In questa logica, la proposta di un collegamento fra il terminal ferroviario del Frizzone e la Valdera aprirebbe scenari innovativi al trasporto da e per il Porto di Livorno e l’interporto di Guasticce.
Non meno importante appare l’avvio dello studio già in corso per l’analisi e la predisposizione di una ipotesi progettuale di “metropolitana” Livorno – Pisa – Lucca, che assicuri collegamenti rapidi (15 minuti) fra le città.
Metropolitana basata su rami ferroviari dismessi (fra Livorno e Pisa) o implementati (fra Pisa e Lucca) o nuovi (fra la stazione di Pisa e l’ospedale di Cisanello), ma soprattutto realizzata con un diverso materiare rotabile (carrozze simili a quelle tramviarie).
Le economie di scala consentite dall’interconnettività e dalla facilità di raggiungere strutture o servizi (porto, aeroporto, Università, centri di ricerca) daranno vita a sviluppo economico e sociale. Per questi motivi riteniamo opportuno che la nuova Amministrazione predisponga progetti seri e affidabili, che possano cogliere le opportunità generate dai fondi PNRR o da quelli che potrebbero liberarsi nelle risorse nazionali.
Segue»
«Chiudi
RECUPERARE LA CENTRALITÀ DEL CONSIGLIO COMUNALE
La trasparenza degli atti pubblici incrementa il senso di appartenenza della comunità, alimenta la ricchezza del dibattito cittadino e favorisce la condivisione delle scelte che il Consiglio Comunale dovrà adottare. L’obiettivo è dare vita a spazi d’incontro comunali: palestre di democrazia dove si generino occasioni di dibattito e confronto.
È fondamentale recuperare la centralità del Consiglio Consiglio Comunale, che deve essere il luogo del confronto, dove discutere e maturare le scelte strategiche per il futuro della città.
Negli ultimi mandati abbiamo assistito ad una inversione dei ruoli, con una Giunta che si è sostituita al Consiglio e i consiglieri comunali ridotti ad avallare le scelte della Giunta o a essere emarginati.
L’attività della Pubblica Amministrazione deve essere improntata al giusto rapporto di equilibrio tra i diversi portatori d’interesse e decisori: Cittadinanza – Consiglio Comunale – Giunta – Sindaco. I Consiglieri Comunali devono farsi carico di intrattenere i rapporti con il territorio e di veicolare le istanze nell’ambito delle stesse sedute di Consiglio, congiuntamente andrà sempre consentito l’ascolto e accolto il contributo delle formazioni sociali.
L’informazione e la trasparenza degli atti pubblici, oltre a essere una regola fondamentale della democrazia, incrementa il senso di appartenenza della comunità, alimenta la ricchezza del dibattito cittadino e favorisce la condivisione delle scelte che il Consiglio dovrà adottare.
Occorre promuovere la partecipazione della cittadinanza attiva al dibattito politico cittadino, dando vita a spazi d’incontro comunali, che siano luoghi di confronto delle idee e palestre di dialettica democratica post-ideologica. Nelle circoscrizioni si devono raccogliere le istanze, attuare le prime valutazioni conoscitive e avviare i processi partecipativi sulle problematiche delle rispettive zone, che devono essere poi sottoposte all’esame del Consiglio Comunale e alle decisioni della Giunta.
Segue»
«Chiudi
LUCCA CITTÀ DELLA MUSICA
Un progetto culturale strutturato per produrre iniziative culturali, musicali e formative nel corso dell’intero anno e per attuare una gestione della cultura libera, partecipata e consapevole, a beneficio della comunità.
Lucca ha tutte le carte in regola per assumere un ruolo culturale a livello nazionale e internazionale.
I progetti culturali, tuttavia, devono essere innanzitutto formulati per la comunità lucchese e articolati con il concorso di istituzioni, associazioni culturali e di tutti i soggetti interessati.
La gestione della cultura non è erogazione dall’alto o gentile elargizione di chi può finanziarla, ma deve essere una scelta libera, partecipata e consapevole, effettuata dai promotori come servizio per la comunità.
La nostra città non è mai riuscita a mettere a sistema le sue grandi potenzialità culturali e ha sempre frammentato l’offerta in una serie di iniziative disarticolate, che non sempre sono di livello qualitativo tale da attrarre un pubblico competente.
È necessario mettere in sinergia tutte le risorse culturali che sono presenti sul territorio, affinché possano incontrarsi, coordinarsi e fare sistema per realizzare progetti e programmi coordinati, in grado di costituire fonte di ricchezza intellettuale per i cittadini e di richiamare un pubblico interessato ad iniziative di autentica qualità.
Un serio progetto culturale deve essere strutturato per produrre iniziative culturali, musicali e formative che si sviluppino nel corso dell’intero anno, non solo come mero richiamo turistico. Con questi indirizzi stiamo lavorando al progetto LUCCA CITTÀ DELLA MUSICA, da realizzare negli spazi della Manifattura Sud.
Tale proposta intende valorizzare la vocazione musicale cittadina ed attrarre i protagonisti della cultura nazionale ed internazionale in spazi idonei ad accogliere scuole musicali di prestigio e la sede distaccata del conservatorio Boccherini, insieme ad aree per mostre e manifestazioni culturali, col fine di promuovere i musicisti lucchesi contemporanei e del passato.
Il progetto consentirà ai tanti giovani artisti lucchesi di poter usufruire di luoghi di incontro con colleghi provenienti da altre nazioni e di esprimere la propria creatività, usufruendo di attrezzature idonee per formarsi, produrre e diffondere musica o arte nel mondo attraverso la rete.
Segue»
«Chiudi
LA SCUOLA E LO SPORT DUE PILASTRI PER LA CRESCITA
Scuole sicure, accessibili, moderne, con l’obiettivo di trasformarle in centri di formazione continua.
Lo Sport è un formidabile strumento di integrazione e crescita. Per questo tutte le aree adibite allo sport, singolo o collettivo, saranno oggetto di specifiche valutazioni per renderle agibili, funzionali, comprese le aree lungo Serchio.
La scuola è al primo posto tra le priorità per migliorare la qualità della vita della comunità.
Il bilancio comunale, in sinergia con la Provincia, dovrà prevedere adeguati investimenti per rinnovare le scuole, renderle sicure, accessibili, moderne. La dotazione delle scuole comunali oggi è inadeguata sotto il profilo strutturale, funzionale, impiantistico ed energetico. Il costo di gestione annuale è elevatissimo e giustifica, in molti casi, una eventuale ricostruzione con metodi e tecnologie moderne.
Ogni plesso scolastico sarà oggetto di una attenta valutazione del costo complessivo annuale (esercizio – manutenzione – utenze), in modo da valutare la fattibilità di una sua ristrutturazione o in alternativa di una sua completa demolizione e ricostruzione, ove possibile, con le risorse che deriveranno dai minori costi annuali e dalle linee di finanziamento specifiche.
Le scuole dovranno fornire, oltre alla formazione di base, risposte formative per le esigenze produttive del territorio e diventare centri di formazione continua, nonché riferimento della vita democratica della comunità per incontri, dibattiti e confronti.
La formazione scolastica prevede anche l’educazione allo sport per lo sviluppo della personalità dei giovani. Lo sport è un formidabile strumento di integrazione e di crescita: constatiamo da anni che molte nostre scuole sono prive di palestre, anche se la nostra città ha impianti sportivi e palestre inutilizzate o prive di manutenzione.
Nel medio termine la città di Lucca dovrà offrire ai giovani la possibilità di praticare in spazi adeguati diverse discipline sportive, valutando l’eventualità di coinvolgere nella gestione le associazioni sportive, che potrebbero utilizzarle nelle ore extra scolastiche. Tutte le aree adibite allo sport singolo o collettivo saranno oggetto di specifiche valutazioni progettuali per renderle di nuovo accessibili, sicure e ben tenute. Occorre potenziare anche le strutture già presenti sul fiume, valutando le possibili integrazioni nel parco fluviale.
Segue»
«Chiudi
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE PIÙ COMPETENTE
Occorre potenziare e valorizzare le risorse disponibili, con corsi di formazione continua per migliorare le professionalità interne.
La qualità e la competenza della Pubblica Amministrazione è fondamentale per un’efficace azione amministrativa. Occorre potenziare e valorizzare le risorse disponibili, rispetto alla gestione attuale, che è stata sempre più costretta ad esternalizzare molte delle funzioni amministrative.
La Pubblica Amministrazione deve essere in grado di formulare e valutare le proposte, sviluppare gli indirizzi progettuali e pianificare gli investimenti. Per fare questo occorre qualificare il personale con corsi di formazione continua, responsabilizzare i funzionari negli specifici ruoli,
potenziare le linee dirigenziali, coinvolgere e motivare tutti nel ruolo che ciascuno ha e deve assolvere per far funzionare al meglio la struttura amministrativa comunale.
L’efficienza della macchina comunale è strategica per la risposta ai cittadini in caso di emergenza per calamità o eventi d’interesse per la protezione civile, ma è essenziale per la corretta e tempestiva gestione quotidiana dei rapporti con i cittadini.
Occorre incrementare le capacità tecniche dell’amministrazione riportandole ai livelli di un tempo, quando le competenze progettuali ed operative erano di assoluto pregio.
Saranno promossi corsi e previsti incentivi per la crescita, mirando alla qualificazione e valorizzazione delle professionalità interne presenti e di nuova acquisizione, attuando selezioni con criteri professionali per l’individuazione delle figure che meglio rispondono ai requisiti necessari a ricoprire gli specifici ruoli.
Segue»
«Chiudi
LA SALUTE DELLE PERSONE
Un nuovo modello che potenzi l’organizzazione dell’assistenza sanitaria sul territorio, creando nuovi punti di riferimento adeguati alle necessità di prevenzione e cura dei cittadini.
Il progressivo invecchiamento della popolazione e l’aumento dell’aspettativa di vita, incrementerà sempre più la richiesta dei servizi sociosanitari e i relativi oneri socioeconomici, correlati alle cure e all’assistenza.
Il sindaco è legittimato dal voto popolare ad assumere il ruolo di autorità sanitaria e di pubblica sicurezza, e ha la diretta responsabilità degli indirizzi organizzativi e funzionali del sistema sociosanitario comunale.
L’evoluzione in atto richiede una ridefinizione delle misure e delle risorse da destinare alla riorganizzazione e alla ottimizzazione del sistema sociosanitario comunale, col fine di migliorare i servizi di assistenza per tutti i malati.
Oltre al trattamento specialistico e riabilitativo della malattia, assolto dalle strutture ospedaliere e dalle cliniche private, l’attività tecnico-organizzativa del sistema sociosanitario deve rispondere alle nuove esigenze col potenziamento organizzativo dell’assistenza sanitaria sul territorio, mediante la realizzazione di una rete di strutture ambulatoriali che svolga il compito di diagnosticare, prevenire, riabilitare e offrire il sostegno economico, sociale e psicologico a tutti i soggetti affetti da malattia
Il modello di riferimento sono le case di comunità, in coerenza con le indicazioni del Ministero della Salute, dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali e del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). Si tratta di strutture ambulatoriali integrate con servizi sociosanitari, dove interagiscono figure professionali complementari (medico, assistente sociale, infermiere professionale, fisioterapista, ecc.), opportunamente attrezzate per svolgere tutte le funzioni più prossime al cittadino, quali la prevenzione e la promozione della salute, le cure primarie, la gestione dei pazienti cronici e anche offrire i servizi di primo livello necessari per risolvere criticità poco complesse, col fine di alleggerire il compito del pronto soccorso dell’ospedale San Luca.
Questo nuovo modello organizzativo richiede lo sforzo di tutti, medici di medicina generale, amministratori comunali, farmacie, erogatori privati accreditati, per poter definire un progetto d’intervento condiviso, realizzabile e destinato a migliorare i servizi sociosanitari su tutto il territorio comunale, potenziando la struttura già esistente a Campo di Marte, rispettando i criteri etici, logici ed economici, e razionalizzando l’allocazione delle scarse risorse disponibili.
Le Case della Salute rappresenteranno un punto di riferimento per l’accesso dei cittadini alle cure sanitarie territoriali, perché saranno il luogo dove i cittadini potranno rivolgersi in ogni momento della giornata, per ricevere risposte competenti e adeguate ai diversi bisogni di salute e di assistenza.
Tali strutture avranno un ruolo centrale nella “Missione Salute” del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (P.N.R.R.) in questi giorni all’esame del Parlamento.
L’ultima bozza del “DM 71”, che definisce gli standard della medicina territoriale e prevede le Case di Comunità h24, collegate agli studi dei medici di famiglia e il numero unico per ricevere assistenza e adeguata presenza infermieristica, è in attesa dell’approvazione definitiva. Molto probabilmente, con un decreto del premier, potrà comunque essere adottato d’imperio dal governo entro il 16 aprile, per poter dare corso al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che destina circa 10 miliardi alla riforma del lavoro dei medici convenzionati.
Rispetto ad altre regioni, la Toscana e in particolare la nostra ASL e la Zona di Lucca si trova in una posizione di privilegio, perché alcune delle cose previste sono state realizzate e molte sono state progettate. Ma per la completa attuazione di questo progetto è quanto mai necessaria una forte volontà politica, oltre alle necessarie risorse che deriveranno dal P.N.R.R., dagli investimenti strutturali e dal fondo sanitario nazionale per l’assunzione di personale, che però dovranno essere
impiegate correttamente.
Sicuramente sarà possibile fare subito qualcosa con una opportuna riorganizzazione, ma il problema più grave e non risolvibile a breve è l’oggettiva carenza di personale medico e infermieristico, non solo specialistico, dovuto ai numerosi pensionamenti in corso e ai pochissimi laureati.
Per questo motivo il nuovo Sindaco dovrà impegnarsi con consapevole determinazione per attuare questo progetto.
A tal fine organizzeremo un incontro con le associazioni di volontariato, del Terzo Settore no profit e delle reti sociali, per definire insieme i parametri preliminari del progetto della Casa della Comunità. Chiediamo una manifestazione d’interesse per questa iniziativa, inviando una mail a info@luccaaperta-listacivile.it.
Segue»
«Chiudi